Sono molte le cose da sapere per decidere quali moduli scegliere per l’impianto fotovoltaico sul tetto di casa o dell’azienda.
Un primo bivio è tra le tecnologie: tralasciando soluzioni più di nicchia e concentrandosi su quelle solitamente proposte in Italia, la scelta è quasi sempre limitata ai moduli in silicio cristallino (SiC), monocristallino o policristallino.
I moduli monocristallini, solitamente più costosi, sono un po’ più efficienti, nel senso che richiedono meno spazio a parità di potenza. Rispetto ai policristallini, producono di più in condizioni di intensità solare minore, ma a temperature alte perdono maggiormente in prestazioni.
Molto meno diffusi, ma comunque ben presenti sul mercato italiano, sono i moduli in film sottile: silicio amorfo, tellururo di cadmio (CdTE) o seleniuro di rame, indio e gallio (CIGS). Queste tecnologie hanno perso di competitività nei confronti dei moduli al silicio cristallino rispetto a 5 anni fa.
Altro aspetto da considerare è l’invecchiamento: la perdita media di efficienza del silicio cristallino, infatti, in assenza ovviamente di guasti e difetti, è dello 0,5-0,8% annuo, contro l’1-1,2% di quella tecnologie a film sottile.
(Fonte Qualenergia.it)