Lo sapete che da oggi, primo settembre, scattano in tutta l’Unione Europea le nuove regole sull’efficienza degli aspirapolvere? D’ora in poi dovranno avere una potenza massima di 900 watt e un livello sonoro contenuto a 80 decibel. Addio, quindi, agli apparecchi da 1600 watt e oltre che, oltre a consumare molta energia, rappresentano una fonte d’inquinamento acustico nelle abitazioni; i negozi potranno continuare a vendere gli apparecchi fuori norma fino all’esaurimento delle scorte di magazzino.
Non sarà solo la potenza massima a cambiare: la fase-due prevista dalla UE prevede un abbassamento del consumo energetico da 62 a 43 kWh/anno e una serie di prescrizioni per estendere la vita utile degli apparecchi. Altri requisiti riguardano l’efficienza di aspirazione della polvere da tappeti e superfici dure; inoltre, gli elettrodomestici non dovranno immettere nuovamente nell’aria più dell’1% della sporcizia rimossa in precedenza.
Secondo la Commissione europea, i requisiti di eco-design per gli aspirapolvere permetteranno di risparmiare fino a 20 TWh di elettricità l’anno al 2020, l’equivalente dell’energia elettrica consumata da tutte le abitazioni del Belgio in dodici mesi. Acquistando un prodotto più efficiente, sempre secondo i dati diffusi da Bruxelles, è possibile risparmiare fino a 70 euro sulle bollette, durante l’intera vita utile dell’apparecchio.
Per quanto riguarda l’etichetta energetica, infine, la suddivisione di classi di efficienza che prevede l’utilizzo dei segni +, ad esempio dalla categoria A+++ alla D, andrà in pensione tra due anni, perché lo scorso giugno il Parlamento UE ha approvato la riforma dell’energy label. Dal 2019, quindi, gli aspirapolvere, insieme a lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi, lampadine e televisori, saranno tra i primi prodotti a dover tornare alla suddivisione originaria A/G, eliminando tutti i segni + dalle etichette, che ormai stavano generando una certa confusione negli acquirenti, anche a causa della coesistenza di scale differenti, con o senza “più”. (Fonte: Qualenergia.it)